E’ del 25 Giugno 2014 la notizia, pubblicata sul profilo Google+ di John Mueller, Webmaster Trends Analyst di Google.
Nell’ottica di ottimizzare il design e l’usabilità della pagina dei risultati di ricerca, Google ha dichiarato di voler semplificare la visualizzazione dell’Authorship eliminando la foto del profilo Google Plus dell’autore e il conteggio delle sue cerchie di appartenenza.
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E’ lo stesso Mueller a rassicurare gli utenti: secondo gli esperimenti condotti in casa Google, l’eliminazione di foto e cerchie Google Plus non implica una sostanziale diminuzione del click-through.
Rimane il fatto che il web è in fermento, le critiche volano e i timori crescono.
Per capire i timori dell’impatto dell’eliminazione della foto del profilo Google Plus dalle pagine dei risultati di ricerca… spieghiamo la rivoluzione di Google Authorship per i creatori di contenuti per il web.
Cosa è Google AuthorShip?
Google Authorship è lo strumento che ha rivoluzionato il modo di pensare il content marketing.
In parole povere, Google Authorship è lo strumento che collega il contenuto dell’articolo con il profilo Google+ del suo autore.
A prima vista, almeno fino a oggi, è associato con la foto dell’autore e la serie di indicazioni che compare sulla pagina dei risultati di ricerca, accanto al titolo del contributo: nome dell’autore e numero di Cerchie Google+ a cui appartiene. Sono gli ormai famosi “rich snippets“, frammenti di informazioni aggiuntive sul contenuto mostrato nella SERP.
In termini tecnici, Google Authorship è un codice di collegamento tra il contenuto creato e il profilo Google+ dell’autore che modifica il modo in cui l’articolo pubblicato appare nei risultati dei motori di ricerca di Google. (Collega il tuo profilo Google Plus ai contenuti che crei).
In sostanza, Google Authorship è la manifestazione di una precisa strategia di Google, che trova il suo manifesto nell’algoritmo Google Panda del 2011 e nei suoi successivi aggiornamenti: valorizzare i migliori contributi sul web (originalità e profondità dei contenuti, link-building con particolare attenzione sulla qualità dei siti web collegati), abbassando allo stesso tempo il rank di siti web di bassa qualità (contenuti duplicati, non pertinenti).
In quest’ottica di “premiazione” dei migliori contenuti, a Google mancava qualcosa: sapere chi era il responsabile del contenuto pubblicato. Certo, l’algoritmo era già in grado di conoscere l’autorità del dominio e di assegnargli un grado di “fiducia”. Ma con Google Authorship ha raggiunto un livello diverso: Google riesce a distinguere i singoli autori, crearsi la mappa dei contenuti di ciascuno di loro, attribuirgli il corrispettivo grado di reputazione.
In finale, Google Authorship è lo strumento Google ottimizzato per offrire risultati SERP (Search Engine Result Pages) pertinenti e di qualità agli utenti alla ricerca di risposte sui motori di ricerca.
Perché Google Authorship e i Rich Snippets sono così importanti?
Abbiamo detto che con Google Authorship, la pagina dei risultati di ricerca farà comparire determinate informazioni – i Rich Snippets – sull’autore del contenuto, esattamente a fianco del risultato.
E abbiamo spiegato come Google Authorship sia uno strumento di Google per verificare la qualità di un contenuto e del suo autore.
Ma Google Authorship ha dei vantaggi lato autore?
La risposta è si. Molti vantaggi.
Credibilità e autorevolezza: con Google Authorship oggi Google è in grado di tracciare la connessione tra ogni singolo autore e tutti i suoi post online e ad attribuire, sulla base della qualità dei suoi contributi, un determinato “punteggio di reputazione” su una tematica intorno a cui scrive regolarmente contenuti, il cosiddetto Author Rank. E un maggior Traffico in cross-over tra i contenuti dello stesso autore.
Oltre a tutto ciò, Google Authorship porta Visibilità: è lo stesso Google Webmaster Tools ad aver diffuso il grafico che segue, che fotografa come l’aggiunta degli Rich Snippets concretizzi un aumento della percentuale di clic fino al 150%.
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Un’immagine che vale tante parole: ecco i risultati della ricerca sulla percezione delle informazioni sulla ricerca web nella mappa di calore che segue. Oltre all’evidente ed ovvio forte impatto sull’utente dei primi risultati, colpisce la forza di impatto dello rich snippet, situato a fondo pagina, che supera di gran lunga i risultati centrali della pagina di risultati.
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La domanda a questo punto è: perché Google ha deciso di togliere i Rich Snippets? E proprio ora che sembrava essersi raggiunta un’ampia diffusione.
O forse proprio per questo motivo: una SERP troppo densa di miniature di immagini e di informazioni rende di fatto la navigazione meno friendly per l’utente?
O, ancora: dai dati in possesso, Google ha riscontrato come di fatto conclusa l’impennata di creazione di profili Google Plus necessari per attivare l’Authorship?
Le domande sono tante, ma non abbiamo scelta: rimanere in attesa di novità dalla Silicon Valley… si tratta di uno stop and go oppure dobbiamo definitivamente salutare tutte quelle belle faccine in SERP?
AGGIORNAMENTO IN TEMPO REALE:
Ieri 27 giugno l’articolo in SERP compariva così…
Oggi 28 giugno la mia faccina è scomparsa dalla SERP 🙁
E voi che mi dite… preferite la SERP pulita di oggi o quella trafficata di facce di ieri?
Avete la vostra teoria sulla scelta di Google di eliminare la foto dalla SERP?
Usate i commenti qui sotto per farci sapere la vostra!
- Written by: Valeria Pettinari
- Posted on: 27 Giugno 2014
- Tags: autorship, Google, rich snippets